Il Palazzo Madama, Museo Civico d'Arte Antica, il ricchissimo complesso storico-architettonico della città di Torino è patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Ingloba duemila anni di storia del Piemonte, a partire dall'epoca romana.
In questo periodo iniziale della sua storia, alla quale risalgono le due torri poi conglobate nella facciata barocca dell'edificio, fu una porta cittadina, chiamata Porta Fibellona, per il lato esposto verso il fiume Po. Venne poi fortificato dal marchese Guglielmo VII di Monferrato nel XIII secolo, che vi addossò una casa-forte. Nel '400 castello venne ampliato con l'aggiunta del fronte posteriore sotto Ludovico d'Acaia, signore di Torino. Passato ai Savoia divenne simbolo del potere di Torino.
Perduta in seguito la funzione difensiva, iniziarono le opere di abbellimento che lo trasformarono in un palazzo per la famiglia ducale. Il suo nome è dovuto agli interventi di abbellimento sotto la reggenza di due Madame Reali: Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, reggente per il figlio dal 1637, e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda moglie di Carlo Emanuele II, reggente dal 1675.
La facciata magnifica in pietra bianca è opera del messinese Filippo Juvarra, l'architetto dei Savoia ed è stata eseguita tra il 1718 ed il 1721. L'atrio è pieno di luce che penetra dai tre lati finestrati e presenta quattro colonne centrali che sorreggono la volta della scala monumentale che porta al piano superiore. Nel periodo napoleonico venne distrutta la galleria che lo univa a Palazzo Reale. Quindi fu sede della Regia Pinacoteca dal 1832 al 1865, dell'Osservatorio astronomico (demolito nel 1920), del Senato subalpino e poi italiano fino alla cessione nel 1924 del primo piano al Municipio, che decise di trasferirvi nel 1934 il Museo Civico di Arte Antica.